Dieci Nobel per il futuro
Oggi il ritmo delle scoperte e delle loro applicazioni è talmente rapido che non sempre l'opinione pubblica riesce a seguire il ritmo dei cambiamenti in atto e a intervenire nei processi decisionali. Come mantenere aperto il canale informativo fra scienza e società, fra ricercatori e cittadini?
E' vero, come molti temono, che l'innovazione è destinata a ridurre drasticamente quantità e qualità del lavoro? O, piuttosto, il futuro dell'occupazione sarà strettamente legato proprio ai progressi della società e della tecnologia?
Il tradizionale modello di trasferimento del sapere alle generazioni del futuro è ormai superato dalla velocità delle scoperte. Quali esigenze di formazione presenterà il nuovo mercato del lavoro, che richiede una maggiore flessibilitò e quindi un aggiornamento interdisciplinare sempre più approfondito?
Se la progressiva specializzazione delle discipline e dei linguazzi rende oggi improponibile il concetto rinascimentale di homo universalis, è più che mai limitativo parlare di scienza e di cultura come entità separate. In che modo promuovere lo scambio e il dialogo fra discipline scientifiche e umanistiche, per affrontare criticamente a più voci le grandi questioni etiche sollavate dal progresso?
E come può la società chiamare gli scienziati - l'unica comunità che ha dimostrato di sapere e dover lavorare superando barriere etniche, politiche e geografiche - a contribuire al superamento dei conflitti e alla promozione della coesistenza pacifica, facendo dell'impresa scientifica un motore di pace?
A questi e ad altri grandi interrogativi rispondono dieci premi Nobel, riuniti a Milano dall'agenzia Hypothesis per la seconda edizione del convegno «Dieci Nobel per il futuro. Scienza, economia, etica per il prossimo secolo». I loro interventi, riveduti e ampliati per questo volume, sono introdotti da un testo di un altro premio Nobel, Rita Levi Montalcini, che ha presieduto le due giornate di lavoro.
I grilli Marsilio
ISBN 88-3L7-6245-L
