Quando nacque, nell’ottobre 2004, Ubuntu doveva essere una distribuzione Linux indirizzata agli utenti di tutti i giorni. La stessa parola scelta come nome del progetto – un’antica parola africana che significa “umanità verso altri” – serviva ad identificare il proposito di “portare il software libero nel mercato di massa: ai vostri nonni, ai vostri nipoti e ai vostri amici”.
Ubuntu fu una ventata di aria fresca nel panorama piuttosto grigio del Linux di quei tempi: l’installazione era semplice, i software selezionati erano quelli giusti, le funzionalità a misura di utente.
Con il passare del tempo Ubuntu è diventata sempre più elegante, ha introdotto nuove interfacce e il supporto all’hardware è diventato sempre più efficiente, e già dal 2008 permetteva, senza interventi da parte di un esperto, di far coesistere un sistema Windows accanto ad un sistema Linux sullo stesso computer. Dopo oltre venti fino ad diventare la distribuzione più utilizzata.