Qualità aria
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In televisione continuo a vedere un’infinità di programmi televisivi sulla salute; da quelli che spiegano come si dovrebbe cucinare, a quelli che spiegano le varie proprietà benefiche di alcuni alimenti - quasi sempre tipici, passando a quelli  turistici e/o ambientali, dove tutti spiegano come certi comportamenti possono avere proprietà benefiche sulla salute. Anche le trasmissioni a taglio “più medico” hanno sempre più spesso questa tendenza. Al lato tecnico scientifico affiancano il lato “comportamentale”. Per vivere meglio bisognerebbe mangiare adeguatamente e con consapevolezza. Tralascio per carità cristiana la questione “fare movimento” oppure “fare attività sportiva”, questioni che meriterebbero una discussione a parte.

Ma raramente si parla di una questione fondamentale che riguarda la salute di tutti: L'INQUINAMENTO atmosferico! Esso ha un forte impatto sulla salute dei cittadini europei, in particolare di quelli che vivono nelle aree urbane. Anche ora che la qualità dell'aria sta lentamente migliorando, lo smog resta il più grande pericolo per tutti, con una conseguente minore qualità della vita a causa di malattie e una stima di 467mila morti premature ogni anno, come quelle attribuibili a questo fattore nel 2013.

Sono questi i primi dati del Rapporto "Qualità dell'aria in Europa 2016", pubblicato dall'Agenzia europea per l'ambiente.
Una prima risposta all'allarme lanciato dall'organismo Ue arriva proprio dal Parlamento europeo che, in seduta plenaria, ha approvato una direttiva per imporre limiti più bassi ai principali inquinanti con l'obiettivo di abbassarne entro il 2030 la quantità nell'atmosfera sotto i livelli del 2005. Le particelle incriminate vanno dal biossido di zolfo, causa delle piogge acide, al particolato che può causare malattie respiratorie e cardiovascolari.
Sono infatti soprattutto le polveri ultrasottili a provocare danni alla salute e sono queste le responsabili delle centinaia di migliaia di morti premature stimate in 41 Paesi europei. Se si considera il territorio dell'Ue, sono 430mila i decessi prematuri stimati a causa delle pm2,5, le polveri ultrasottili.
Ma a colpire l'organismo sono anche l'esposizione al diossido di azoto (NO2) e all'ozono, che secondo l'Agenzia Europea per l'ambiente sono responsabili, rispettivamente, della morte prematura di 71mila e 17mila persone. Questo tipo di inquinamento causa o peggiora problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi. Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della bassa resa delle colture.

Il report dell'agenzia europea, che si riferisce al periodo 2000-2014, utilizza i monitoraggi di oltre 400 città. Nonostante i miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
I rapporto definisce questo tipo di inquinamento come una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie.

Altre fonti di inquinamento sono i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti. "La riduzione delle emissioni hanno portato a miglioramenti nella qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili alla salute umana e all'ambiente", ha detto il direttore esecutivo dell'Agenzia, Hans Bruyninckx, commentato il rapporto. "Abbiamo bisogno di affrontare la cause dell'inquinamento dell'aria, il che richiede una trasformazione radicale e innovativa della nostra mobilità, dell'energia e del sistema alimentare.
Questo processo di cambiamento - ha aggiunto - richiede un'azione da parte di tutti, tra cui le autorità pubbliche, le imprese, i cittadini e la comunità della ricerca".

L'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) è un organismo dell'Unione Europea che si dedica alla fondazione di una rete per monitorare le condizioni dell'ambiente nel Vecchio continente. Istituita nel 1990, è operativa dal 1994 e ha sede a Copenaghen, in Danimarca.
Ne fanno parte i rappresentanti dei governi degli Stati membri, un rappresentante della Commissione europea e due scienziati designati dal Parlamento europeo. Si avvale inoltre della consulenza di un board di scienziati.

Perché questi argomenti non vengono discussi in televisione?
Se l’alimentazione la possiamo decidere individualmente, l’aria che respiriamo no!

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