Mi sono fatturato tutto da me,
senza mai chiedere niente a nessuno.
Ho scaricato, ma non sono scaricatore,
ho detratto, ma non sono detrattore;
io non fatturo se posso evitarlo,
ma se devo fatturare io non ho paura di nessuno.
Le mie fatture me le scorporo da me,
ho il dono dell''aliquota.
Ma siamo uomini o commercialisti?
Però non sono razzista, non ho pregiudizi,
i neri in ditta li assumo,
anzi se vuole, Vostro onore,
riassumendo, facciamo tutto in nero.
Ho confessato, ma non sono confessore,
ho professato ma non sono professore;
ho molti debiti, molto onore.
Ma che resa dei conti, io non mi arrendo alla resa
e i conti li ho sconti e conto sullo sconto (della pena...)
e se va male mi butto in politica,
ho i miei modelli culturali in Lombardia.
Ma siamo uomini o commercialisti?
Ho una mentalità da imprenditore,
io sul lavoro sto col lavoratore, sì,
ma niente sindacato, per favore.
Coi miei ragassi in ditta parlo inglese e dialetto.
La mia azienda è come una famiglia,
glielo dico sempre agli operai
Adesso basta, andate a casa, è tardi, domani è lunedì!
Ogni domenica la stessa storia... non c'è niente, niente di straordinario, è sempre aperto, come in oratorio.
Poveri ragassi stanno qua perché non sanno dove andare,
fino alla Domenica Sportiva me li trovo qui,
finché c''è merce da consegnare c''è speranza.
E casa è peggio, li fanno lavorare, gratis.
Però facciamo invidia al mondo, ci siamo
tirati su da soli
nialtri, noialtri, noialtri, noialtri.
Dividendo il dividento
sottraendo il sottraendo
chi ga vu, ga vu, ga vu
chi ga da, ga da, ga da
desmenteghemose el pasà
Liberté, liberté,
gridano entusiasti al loro vate che si è tirato su da sé
di egalité e fraternità non ne senti parlar più,
ma non toccargli la libertà di impresa.