Sono un coltivatore e produttore di mele.
Se le mele che coltivo sono destinate ad una fabbrica di succhi di frutta sono un "membro della filiera", un "fornitore", un "imprenditore".
Se produco mele D.O.P. sono anche "un'eccellenza italiana", un rappresentante del "made in italy".
Se coltivo mele bio e non-ogm sono un "ambientalista", uno "contro il progresso".
Se invece coltivo mele ogm sono "pericoloso", "un avventato", uno che "se ne frega dei rischi", ma anche un "innovatore", uno "che sperimenta".
Se invece uso pesticidi per la coltivazione sono un "inquinatore".
Se uso personale in nero nella raccolta sono un "schiavista", uno "che sfutta il prossimo", un "evasore".
Se vicino ai miei campi apro un agriturismo per far apprezzare i miei prodotti sono un rappresentante "della tipicità italiana", delle "qualità della vita italiana".
Quante persone posso essere semplicemente coltivando delle mele...
Ah, dimenticavo, ho anche istituito il premio letterario "La mela d'oro"; ora sono anche uno "di cultura".