Medicinali salvavita, spreco ed inefficenza
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Nella mia famiglia siamo in due con patologie come diabete e ipertensione. Per queste patologie ho bisogno di assumere giornalmente delle medicine salvavita. Medicine che dovrò assumere per tutta la mia restante esistenza, salvo improbabili miracoli.
Ad intervalli regolari mi devo fare prescrivere varie ricette mediche che, una volte consegnate in farmacia, mi daranno la possibilità di avere le medicine necessarie. Grazie a Dio gran parte sono gratuite perché certe patologie prevedono l'esenzione.
Ogni volta mi porto a casa, per singola medicina, diverse scatole. Ogni scatola contiene un numero finito di pastiglie (o capsule) tutte confezionate in blister di alluminio. All'interno di ogni scatola è presente un bugiardino, con sempre le stesse indicazioni che vengono al 99% ignorate, anch'esso su carta e stampato.

Ora, quanto spreco c'è? Quanta carta, inchiostro, alluminio, trasporto viene sprecato? E per tutte le patologie come la mia e tutti gli italiani che ne sono affetti, che volume di speco abbiamo.
Per questi casi non sarebbe meglio distribuire i medicinali salva vita in contenitori di plastica sigillati, con un numero di pastiglie molto maggiore? Di certo problemi di scadenza non dovrebbero esserci, dato la frequenza di somministrazione che ha il paziente che ha necessità. Per lo stesso motivo la mancanza del bugiardino non sarebbe un problema. Al limite questo potrebbe essere rilasciato separatamente alla prima prescrizione.
Perché non si adotta una cosa del genere?

Ah, che stupido...
I blister, la carta per la scatole e la loro costruzione, la stampa di ogni singolo bugiardino e tutte le attività connesse e/o collegate (trasporti, sevizi, manutenzioni) impegnano "forza lavoro", contribuento al PIL!
Ci saranno lavoratori - a tutti i livelli - che  perderanno il lavoro? Sicuramente si.
Lavoratori che avranno meno denaro per divertimenti, bar, ristoranti, servizi, ecc.

Questa è la reale e principale questione sociale che politici illuminati dovrebbero porre come principale discussione, alla ricerca di soluzioni.
Soluzioni che dovranno essere innovative, fuori dagli schemi, magari mai usate in precedenza, ma necessarie per un futuro compatibile con le nuove occupazioni lavorative.

Foto di Pixabay da Pexels
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