Superbia vitae. Ah! L'abalgia delle razze: quale umiliazione ha subita in questa guerra e poi la vita militare è la vita di disciplina, che è quanto dire di sacrificio del proprio io, in omaggio ad un bell'ideale, certo, ma è sempre sacrificato. I peccati dei popoli vanno ripartiti fra gli individui. Chi di noi può dire di non aver qualche parte di colpa nella sventura generale? Chiniamo la nostra fronte umiliata, e ciascuno facendo il proprio esame di coscienza dica il suo mea culpa.