Integrazione comoda
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Ho appena assistito ad una presentazione di un libro dedicato alla questione dell’immigrazione ed alla auspicabile, per non dire necessaria, integrazione. Il libro è stato presentato da suo scrittore con argomentazioni anche condivisibili (in parte) ma alcune di esse le ho trovato davvero odiose!

Le motivazioni  che mi danno fastidio sono principalmente due, e portano l'autore a dire che una integrazione è necessaria.

La prima è che, dato che molti scenari futuri dicono che l’Italia avrà un deficit di natalità con conseguente  sbilanciamento del rapporto tra il numero di giovani e di anziani nella popolazione nazionale, l’integrazione potrebbe contribuire a mitigare tale diminuzione aggiungendo all’Italia popolazione prevalentemente giovanile e comunque maggiormente portata a fare figli.

La seconda è che l'Italia ha sempre maggior bisogno di persone che facciano i lavori “che gli italiani non vogliono fare” (i soliti esempi sono le badanti, lavoratori agricoli,ecc).

Accenna al fatto che anche la confindustria auspica una maggiore integrazione: «Le migrazioni internazionali non vanno affrontate né con timori né con barriere, sono un’opportunità sia per chi lascia il proprio paese in cerca di migliori condizioni di vita, sia per i paesi ospitanti, per lo più avanzati, dove l’invecchiamento demografico alimenta il conflitto di interessi intergenerazionale, minaccia la sostenibilità dei sistemi di welfare e rallenta il progresso economico» Fonte.
Una necessità demografica in quanto Italia è sempre più un paese di vecchi e con famiglie che non fanno più figli.

Ma i problemi riguardo lavoro e demografia vanno a livello “società”, indipendentemente dalla nazionalità dei propri cittadini!

Date la possibilità di un lavoro pagato in maniera dignitosa e vedrete che la maggior parte degli italiani lo accetterà, ma deve essere veramente “dignitoso”; tale da permettere uno stile di vita normale per la nostra società (casa, auto, sanità e un minimo di cultura, divertimento e svago).

Date la possibilità a due giovani di soddisfare il punti sopra e anche di crearsi una famiglia, da mantenere però in maniera serena, e vedrete che le possibilità che essi facciano figli aumenterà.

Evidentemente risolvere questi problemi difficilmente affrontabili, solo attraverso una nuova concezione sociale e economica del paese.
Forse per i “poteri” forti è meglio che si aggiungano alla popolazione maggiori cittadini ignoranti e indifesi?
Le risposte possono essere molteplici e complesse, lascio ai lettori il compito di riflettere su di esse.

Ah, dimenticavo, il giornalista autore del libro appartiene ad una “casta” (ordine giornalisti) abbastanza tutelata! Per lui sicuramente l’immigrazione non ha conseguenze negative!

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