Gli scienziati che firmano ogni anno lo "Stato del Mondo" ci danno mezzo secolo per cambiare stile di vita: dopo sarà troppo tardi. A quel punto, avremo intaccato ormai irrimediabilmente la fon
te vitale dell'intero globo, l'ambiente. Il venti per cento della popolazione mondiale, quella che consuma voracemente, ha già prodotto danni grandissimi: quando l'altro ottanta per cento vivrà come noi, chi potrà sopravvivere? Che cosa accadrà se tra qualche anno, in Cina, invece di un miliardo di biciclette ci saranno un miliardo di automobili? Su questa strada non c'è futuro. Abbiamo esagerato tutti!
Pensate solo agli sprechi natalizi: preferiamo scrivere gli auguri su dei biglietti, invece di farli personalmente, e addobbiamo tutte le strade delle nostre città con costose luminarie. Perché mangiamo tutti in modo così eccessivo? Anziché mangiare meno preferiamo costruire palazzi dello sport, piscine e piste per dimagrire. Proviamo ad andare ad un matrimonio: fotografiamo la gente in chiesa, durante la celebrazione, e fotografiamola dopo, quando esce dal dal ristorante, al termine del pranzo. Hanno tutti una faccia da ebeti. E diciamo che quella è festa! Si può danzare, ballare, essere felici tutti quanti con un niente. Stiamo spingendo uno sviluppo insostenibile, perché fatto ai danni dell'umanità. Quando nel 1938, un giornalista chiese a Gandhi se voleva portare l'India, una volta ottenuta l'indipendenza, allo stesso livello economico della Gran Bretagna, lui rispose:"Ragazzo mio, se c'è voluta la metà delle risorse di questo mondo per far arrivare l'Inghilterra dove è arrivata, di quanti mondi avrà bisogno l'India?". Su questa strada non c'è futuro!